la faccia di pietra posso vederla
saprò anch’io di che natura è fatta
se piange, se sorride o se la ferita
agli occhi resta più o meno simile
nella ripetuta alternanza dei tratti
di un comune mortale, indispettito e solo.
Il solco nella mano richiama la via
aperta da una crepa lungo la casa
si inerpica sulla barriera del muro.
Oltre gli sguardi
corpi adolescenti trovano riparo
tra carezze confuse di fumaria
il sesso turgido reclama
il fiore schiude ali come labbra.
(Giuseppina Di Leo)